venerdì 5 luglio 2013

Saluto al Dirigente Scolastico prof Giuseppe Ciuffreda

Carissimo Preside,
Il Preside Giuseppe Ciuffreda
(ci sia concesso questo appellativo, non tanto quale espressione di un burocratico senso di rispetto, quanto perché così noi docenti della “Giovanni XXIII” abbiamo sempre amato chiamarla, nella reciproca amicizia e giovialità) oggi per noi tutti è un giorno speciale, lo dimostra la grandissima partecipazione del corpo docente, del personale A.T.A., dei colleghi già pensionati, oltre ai parenti e agli amici. Da una parte c'è la gioia, la festa dei nostri allievi per la conclusione dell'anno scolastico, dall'altra la tristezza mista a commozione e quel pizzico di nostalgia che brucia in tutti noi, per il saluto a Lei, nostro Dirigente scolastico che, lo scorso 31 Agosto, ha raggiunto il traguardo finale del Suo iter professionale. Salutiamo oggi non tanto il responsabile dell'istituzione scolastica, non l'uomo animato dai personali principi e convincimenti, quanto un amico, perché prima ancora che un Preside, è stato un amico, quello che noi tutti abbiamo sempre trovato in Lei, in tutti questi anni ; un amico che ha sempre saputo essere una guida per tutti, sia per chi ha collaborato strettamente con Lei, sia per chi , come docente, ha insegnato , sia per i ragazzi e le loro famiglie. In questi anni da Dirigente scolastico della nostra scuola, Lei ha saputo trasmettere a tutti, con il Suo atteggiamento, quello che deve essere il senso della scuola e dell'essere uomo di scuola: donare occasioni di cultura e di conoscenza, formare menti e coscienze con capacità di critica e di decisioni responsabili, serie e coerenti.
Autorevole ma mai autoritario, uomo ricco di qualità morali e professionali, guida per studenti e docenti, è sempre stato disponibile all'ascolto, al confronto, all'apertura verso il territorio, al dialogo con le Istituzioni, tratti, questi, distintivi del Suo essere Preside. Lei ha mostrato la capacità di richiamare i nostri studenti al rispetto delle regole (fate i bravi non lo fate più, mi raccomando) e della convivenza civile, senza mai ricorrere alle punizioni "tout court", ma cercando di percorrere sempre la strada del dialogo schietto e diretto, tentando di far comprendere il perché di un errore. Le poche volte, e sono davvero poche, che è stato costretto a prendere provvedimenti nei confronti di allievi (piccola ammonizione sul registro a penna rossa) lo ha sempre fatto con rammarico, quasi vedesse in quel provvedimento un fallimento della scuola. E' stata la Sua una presenza vigile e costante, che non si è mai imposta, ma che, anzi, ha sempre valorizzato l'impegno ed il ruolo di chi ha lavorato con Lei, dai collaboratori ai docenti, al personale di segreteria, dando e a volte  chiedendo consigli, riconoscendo meriti, ma anche assumendo tutte le responsabilità insite nel Suo ruolo.
 Caro Preside, ha  lasciato  una scuola che sotto la Sua guida ha raggiunto il massimo,  naturalmente con falsa modestia, diciamocelo, il corpo docente non è stato da meno, ha accettato la sua sorda vigilanza e le sue proposte fatte sempre “DEMOCRATICAMENTE” ed è sempre convogliato a giuste nozze.  Lei ha saputo fare il Preside: la scuola l'ha sempre conosciuta bene, l'ha sempre vissuta dal di dentro. Ha sempre amato la dialettica costruttiva, che, anche nei momenti di alterità, era tesa a trovare soluzioni valide ed efficaci. In effetti, in questi anni, la “Giovanni XXIII” si è nettamente distinta sul territorio per le tantissime iniziative (il più delle volte diventavano “le sudate carte” e sapete bene il perchè) i docenti hanno sempre trovato, oltre l'insegnamento, forme di collaborazione  e gli studenti spazi di espressione personale, nella prospettiva di una scuola che dal "sapere" passa al "sapere essere".
Lei lascia una scuola radicata sul territorio e che il territorio sente come la Sua scuola, non certamente per la Sua lunga permanenza, quanto per le Sue capacità di stabilire relazioni individuali ed ufficiali, mai protocollari, ma aperte, amichevoli e, in molti casi, anche fraterne.
Sono trascorsi gli anni ed il prossimo distacco da quella che è stata una casa di investimenti sul piano culturale a favore di nuove generazioni, ci porta ad affermare di essere sicuri che chi ora dirige la nostra scuola si confronterà sempre con la Sua figura ed il Suo insegnamento.
Certamente non sarà facile dimenticare questi anni di amicizia, di vicissitudini, di problemi risolti, di attività svolte, di progetti realizzati, di aiuti reciproci, di confidenze che Lei non ci ha mai negato.
Ci mancherà, perché è stato per tutti noi un punto di riferimento, il Capo d'istituto sempre avvicinabile, l'amico sorridente e bonario sempre pronto a dare una mano.
La scuola tutta La saluta e Le ricorda una massima di Lino Gosio, grande pedagogista e profondo conoscitore dell'educazione: "Tutti i docenti hanno bisogno di un bravo Preside e tutti i presidi hanno bisogno di bravi docenti".
Noi docenti della “Giovanni XXIII " abbiamo avuto la fortuna di averlo un bravo Preside e Lui ha avuto la capacità di far sentire noi bravi insegnanti.
Grazie Preside.